Costa di Baunei,
Cala Goloritzé
La guglia calcarea affusolata che sovrasta la spiaggia, l’arco di roccia che si tuffa in mare, l’acqua trasparente che più trasparente non si può. Il tutto incorniciato da costoni montuosi alti centinaia di metri ricoperti dal verde intenso della macchia mediterranea. Questo e altro è “Cala Goloritzè” (“Monumento Naturale” dal 1993), ormai un vero e proprio “testimonial” di questo litorale selvaggio e incontaminato. Secondo i racconti dei pastori di Baunei che vivevano negli ovili nella zona, questo spettacolare arenile si è formato a partire dagli anni Cinquanta, in seguito ad una frana staccatasi dalla parete di arenaria. Fino agli anni Ottanta la minuscola spiaggia di Cala Goloritzé era frequentata soprattutto dagli appassionati di free climbing, grazie all’eco avuta dall’impresa compiuta dai famosi arrampicatori Maurizio Zanolla, trentino, e Alessandro Gogna, genovese, che per primi, nel 1981, conquistarono la vetta di Punta Caroddi. Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come “Manolo”, è considerato il padre dell’arrampicata sportiva in Sardegna, visto che “importò” il free climbing nell’Isola nel 1979, quando, giovane rocciatore specializzato in disgaggi, lavorava alla messa in sicurezza di alcune pericolanti pareti rocciose lungo l’Orientale Sarda.
Il primo baunese a salire in cima a Punta Caroddi è stato, nel 1986, un appassionato di arrampicata, Mario Monni, all’epoca ventiseienne noleggiatore di pedalò a Cala Luna. Le prime guide escursionistiche baunesi a conquistare l’Aguglia furono invece Antonio Cabras a Mariano Lai, nel 1996. Oggi Cala Goloriztè è la metà preferita da tutti coloro che nel Supramonte di Baunei cercano quell’incomparabile mix di mare e montagna difficilmente rintracciabile in altre zone della Sardegna. Dal 1989 è vietato ormeggiare a meno di 300 metri dalla riva e pertanto la spiaggia può essere raggiunta solo via terra, partendo dall’altopiano di Golgo, dalla località “Su porteddu”. Durante l’estate l’arenile è perciò preso d’assalto ogni giorno da centinaia di escursionisti, che lo raggiungono percorrendo il sentiero lungo il “Baccu Goloritzè”. Duecento metri a nord dalla spiaggia principale si trova la piccola spiaggia detta “delle Sorgenti” per le acque sorgive che sgorgano in mezzo agli scogli. In particolari situazioni di mare calmo e bassa marea, l’acqua dolce sgorga alcuni centimetri sopra la battigia. L’esistenza di questa preziosa sorgente era ovviamente nota ai pastori della zona, che per riempire la propria “barrìla” (una piccola borraccia) affrontavano il difficile passaggio (bisogna camminare su un liscio lastrone calcareo in forte pendenza) che porta all’acqua dolce.