La Grotta dei Colombi
Nel tratto di costa a nord di Fòrrola la falesia diventa di colpo una parete a strapiombo sul mare, alta più di 300 metri. Alla base di questa parete impressionante, meta di free climbers in vena di misurare la propria abilità, si apre la “Grotta dei Colombi”, che deve il suo nome alla numerosa colonia di colombi selvatici che la frequentano durante tutto l’anno (e che devono faticosamente dividere le aree davanti alle falesie con la nutrita colonia di Falchi della Regina, che su queste pareti nidifica).
La “Grotta dei Colombi” è accessibile solamente via mare e per poterne ammirare da vicino la sorprendente maestosità della volta è pertanto necessario navigare molto vicino alla falesia. In condizioni di mare particolarmente calmo è possibile arrampicarsi sulla roccia per raggiungere l’interno della spelonca, che si sviluppa ad una altezza di 7 metri sul livello del mare. Questa grotta è solamente una delle tante cavità carsiche presenti nella costa baunese. La formazione di simili grotte si deve all’erosione provocata dall’acqua piovana, che infiltrandosi negli strati più profondi della roccia erode il calcare. Dalla Grotta dei Colombi in poi la costa si tiene alta, a picco sul mare, sino al promontorio di Capo Monte Santu, dove digrada nettamente, sino a misurare pochi metri, per poi risalire nuovamente, sino a sfiorare i 500 metri a Punta Salinas.
Lungo la costa sono numerose anche le grotte sommerse, testimoni di ere geologiche lontane in cui il livello del mare era diverso da quello attuale. Una di queste grotte sommerse (l’ingresso è a 12 metri sotto il livello del mare), lunga diversi chilometri, si trova alcune miglia a nord della Grotta dei Colombi, dopo Capo Monte Santu. Si tratta della grotta battezzata “Utopia” dagli speleosub che l’hanno scoperta negli anni Sessanta; “Utopia” è stata esplorata da un’equipe di professionisti, guidata da un chimico, Markus Schafheutze, appositamente arrivata dalla Germania a metà degli anni Novanta. Nell’estate del 2002, nel corso di una di queste esplorazioni ripetute negli anni, gli speleosub tedeschi scoprirono l’esistenza di una sala ricca di stalattiti e stalagmiti ubicata alla profondità di 80 metri sotto il livello del mare. Poiché le stalattiti e le stalagmiti sono concrezioni che si formano solo in presenza di aria (per reazione chimica del bicarbonato di calcio che a contatto con l’atmosfera si trasforma in carbonato di calcio, solidificandosi), ne consegue che la loro presenza in saloni oggi sommersi dalle acque marine dimostra che, un tempo, queste grotte si trovavano sopra il livello del mare.