Nuraghe “Loppelìe”
Elemento architettonico sardo per antonomasia, i nuraghi caratterizzano il paesaggio dell’intera Isola. Talvolta monumentali e “complessi” (cioè composti da più torri) e circondati da villaggi costituiti da capanne circolari (la cui struttura base è stata sostanzialmente mantenuta dai “coiles” del Supramonte), talvolta più piccoli e monotorri (spesso innalzati su strapiombi rocciosi, in punti elevati e panoramici). Per quanto riguarda la datazione e la destinazione di queste torri antichissime, affascinante lascito della ancora misteriosa civiltà nuragica, non si hanno certezze incontrovertibili. Secondo la periodizzazione proposta dal più grande esperto di archeologia nuragica, l’Accademico dei Lincei Giovanni Lilliu, scomparso nel febbraio del 2012, i nuraghi sono stati costruiti tra il 1800 e il 500 a.C.. Per il grande archeologo sardo “la posizione, l’ambiente, la vicinanza all’acqua, la convenienza di suoli, la robusta struttura e l’elevazione sono elementi che portano a suggerire la funzione civile e quotidiana degli edifici. Vi si viveva (…) e vi si vigilava, all’occasione, sulle risorse del territorio (biade, bestiame e altro)”.
Recentemente sono state avanzate nuove ipotesi sulla effettiva destinazione dei nuraghi, che alcuni ritengono siano stati veri e propri luoghi di culto, partendo dalla constatazione che in certi casi queste costruzioni si rivelano sorprendentemente orientate astronomicamente.
Nel territorio di Baunei non mancano gli esempi dei principali tipi di nuraghe. Quello di Loppelìe, che svetta su una punta rocciosa a valle dell’Orientale Sarda, a pochi chilometri a nord del centro abitato di Baunei, si presenta come uno dei classici nuraghi “monotorre” (da “avvistamento” quindi, secondo l’impostazione di Lilliu), in un punto utile per tenere sotto controllo una delle vie di accesso dalla pianura all’altopiano di Golgo, raggiungibile dalla vicina “Genna Arramene”, attraverso “Baccu Dolcolce”. Ancora oggi il nuraghe Loppelìe, nonostante i crolli che nei secoli ne hanno minato l’integrità, si presenta in buone condizioni. L’ingresso, ben conservato, è di forma triangolare, formato da massi aggettanti sormontati da un architrave. Sul lato sinistro del vano di ingresso si apre la scala intramuraria, ancora percorribile nella parte iniziale. Tra l’altro il nuraghe Loppelìe merita di essere visitato anche per lo splendido panorama di cui si gode dalla sommità della struttura, che spazia dal sottostante paese di Triei, alle montagne che sovrastano Baunei e dalla baia di Arbatax alle cime del Gennargentu.
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